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Allegato 1 – Raccomandazioni ICOMOS (DIC.2023)

 

Allegato 1 RACCOMANDAZIONI ICOMOS (DIC. 2023) Rif.: CLT/WHC/EUR/24/14670
Commenti e note Marzo 2024

La presente nota, redatta congiuntamente, contiene riflessioni/risposte/commenti alle raccomandazioni avanzate nel documento WHC/ICOMOS (Rif.: CLT/WHC/EUR/24/14670 dicembre 2023 e presentata il 17/01/2024).

La finalità di questo documento è quella di contribuire a fare chiarezza su alcuni passaggi critici cercando di informare più correttamente, e con contributi più ampi, il WHC/UNESCO.

Raccomandazione 1 (Base aeronautica americana SETAF “Del Din”)
“La città di Vicenza è la città militare statunitense più strutturata d’Europa” (vedi Quaderni Vicentini 2/2023 ALL3/Rec1.1).
Tra gli aspetti più preoccupanti, come già evidenziato dalla raccomandazione WHC/ICOMOS del marzo 2017, e dalle successive interlocuzioni WHC/Stato Parte, c’è quello delle merci pericolose in transito da e per le caserme “Ederle” e “Del Din”, come attestato dal report del sindaco Dott. Francesco Rucco (PGN 0121728/2022 del 28/07/2022 inviata al MiBACT in presa visione CLT/WHC/EUR/21/13601 del 03.11.2021).
Infatti, come ben illustra la mappa allegata a pag. 3 della nota ICOMOS, le merci, potenzialmente attraversano tutto il territorio di Vicenza, per raggiungere i vari siti militari presenti, utilizzando la tangenziale e, per i collegamenti esterni, autostradali (caselli) e ferroviari (scali merci).
A nostro avviso è necessario, in conformità a quanto affermato nel paragrafo 118 del Linee guida, per la tutela del Valore Universale del Bene (e/o delle persone) che il prossimo Piano di Gestione del Sito UNESCO comprenda un “Piano di Gestione dei Rischi” che dia conto e valuti i rischi connessi al trasporto di materiali pericolosi da e verso gli altri insediamenti e/o depositi militari e/o magazzini presenti sul territorio di Vicenza, come:
– Arcugnano (VI), base militare americana “Fontega”;
– Longare (VI), base militare americana “Site Pluto”;
-Vicenza, Villaggio della Pace;
– Altri depositi e/o magazzini militari;
– Vicenza, Caserma “Chinotto” CoESPU (Centro di Eccellenza per le Unità di Polizia di Stabilità);
così come i nodi infrastrutturali che servono per trasportare questi materiali (caselli autostradali A4 e A31 e stazioni ferroviarie di Vicenza e Grisignano di Zocco).

Sulla presenza sul territorio vicentino, all’interno delle basi americane, di materiali pericolosi e dei relativi rischi, si hanno notizie dalla stampa di esercitazioni effettuate negli anni passati per affrontare situazioni di rischio simulato NBCR (Nucleare, Biologico, Chimico, Radioattivo1). A questo proposito, WHC/ICOMOS è invitato a verificare se il Piano Provinciale di Protezione Civile contiene misure volte a salvaguardare il Valore Universale del Bene (e/o i civili), e se queste informazioni, di assoluta importanza per i cittadini, possano essere opportunamente ed ampiamente diffuse.
Vorremmo anche conoscere il parere dell’ICOMOS su ciò che ha saputo dal Comune di Vicenza nella nota PGN 121728 del 28.7.22/allegato 01 riguardo al progetto di potenziare le strutture militari americane nel Comune, e in particolare:
– “ricapitalizzazione del Villaggio della Pace”;
– secondo ingresso al Villaggio della Pace;
– traliccio d’antenna interno alla Caserma “Ederle”, alto 40 metri;
– realizzazione di un parcheggio all’interno della Caserma “Del Din”;
– nuovi fabbricati a multipiano all’interno della Caserma “Ederle” ben visibili da Via Aldo Moro, ma non presente nei progetti presentati da US ARMY Italy a Vicenza (vedi nostro ALL3/Rec 1.1).
Vista la relazione del Sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai (PGN 0210892/2023 del 15/12/2023 a CLT/WHC/EUR/21/14611) in cui dichiara che “non sussistono ulteriori aggiornamenti”, esprimiamo la nostra preoccupazione per l’Eccezionale il Valore Universale del Sito (e/o delle persone) nell’informare WHC/ICOMOS della notizia riportata in prima pagina dal Giornale di Vicenza di 19/09/2023 “Alla Ederle e Del Din: difesa antiaerea Usa un’unità a Vicenza per la sicurezza in Europa. Una batteria di artiglieria contraerea sarà di stanza a Ederle e Del Din “Necessario dopo l’invasione russa dell’Ucraina”” https://www.ilgiornaledivicenza.it/territorio-vicentino/vicenza/difesa-antiaerea-usa-un- unita-a-vicenza-per-la-sicurezza-in-europa-1.10281019
“Questo battaglione fornirà un’ulteriore difesa aerea di superficie al teatro europeo” si legge nella nota del 10° Comando di difesa aerea e missilistica USA dell’esercito americano. https://www.stripes.com/branches/army/2023-09-15/air-defense-artillery-ansbach- vicenza-11383178.html
Segnaliamo infine che, nel corso di un incontro tenutosi il giorno 08/03/2024, organizzato dal Comune di Vicenza e gli autori del Piano di Gestione del Sito (resp. Katia Basili), non è stato fatto alcun riferimento alla gestione dei rischi ai sensi del comma 118 del Linee guida operative.
Per la tutela del Valore Universale del Bene (e/o delle persone) riteniamo che il “Piano di Gestione del Rischio” dovrebbero essere parte integrante del Piano di Gestione del Sito e che entrambi dovrebbero essere resi pubblici.

Raccomandazione 2 (Base Militare US Army SETAF “Del Din” e Parco della Pace)
Siamo d’accordo con le richieste avanzate da ICOMOS.

Raccomandazione 3 (Parco della Pace)
Siamo d’accordo con le richieste avanzate da ICOMOS.

1 Nella lettera inviata al WHC viene usato il termine “Radiological”

Raccomandazione 4 (Complesso immobiliare Borgo Berga)
Siamo d’accordo con le richieste avanzate da ICOMOS.
Raccomandazione 5 (Complesso immobiliare Borgo Berga)
Condividiamo le considerazioni avanzate dall’ICOMOS e chiediamo come il Comune intende affrontare la richiesta avanzata da WHC con tutti gli strumenti a sua disposizione.
Segnaliamo inoltre che da “La Rotonda” la vista del complesso di Borgo Berga è ben visibile, come documentato dalle immagini allegate (vedi ns. ALL.3/Rec.5.1). Si presume che tale visuale sia garantita anche da Borgo Berga.

Raccomandazione 6 (Complesso immobiliare Borgo Berga)

Siamo d’accordo con le richieste avanzate da ICOMOS.
Raccomandazione 7 (Collegamento linea ferroviaria AC Milano-Venezia) LINEA AV/AC: Lotto 2 – Attraversamento di Vicenza
Il progetto definitivo del 2° Lotto della linea ferroviaria AV/AC denominato “Attraversamento di Vicenza” è stato approvato il 15 luglio 2023. Il progetto prevede opere che causeranno un danno grave ed una irreversibile alterazione del contesto paesaggistico e monumentale di Vicenza.
Lungo tutto il tracciato della linea ferroviaria AV/AC sono previste barriere antirumore alte fino a 7,50 mt che corrono all’interno della città, con la conseguenza che il cono visuale dalla collina del Monte Berico verso la città storica e dalla città storica verso Monte Berico sarà interrotto o comunque alterato dalla vista delle barriere antirumore; inoltre il “cavalcavia Maganza” verrà realizzato con un fortissimo impatto paesaggistico sia rispetto alla vicina chiesa paleocristiana dei Santi Felice e Fortunato sia rispetto al colle di Monte Berico stesso.
Numerosi altri prospetti di Ville Venete lungo il tracciato della linea AV/AC (Villa Bonin, Villa Ca’ Impenta, vedi nostro ALL3/Rec7.1) saranno alterati dall’installazione di alte barriere antirumore in prossimità che cambieranno la loro percezione visiva.
Tutti i rendering di progetto, della stazione, del Campo Marzo, delle barriere a Villa Bonin e lungo la città, non rappresentano un’immagine reale della trasformazione che avverrà nella città.
A seguito della missione ICOMOS del 28-31 marzo 2017, l’UNESCO ha fatto questa raccomandazione rispetto alla linea ferroviaria AV/AC Milano-Venezia o alla linea AV/AC:
“La progettazione della nuova linea ferroviaria AC Milano-Venezia dovrà proseguire con la soluzione basata sull’allineamento della linea AC con la linea storica esistente, la stessa altezza e scartamento dei binari nonché la preservazione dell’esistente stazione ferroviaria di Vicenza. Per non interrompere la continuità del paesaggio e per minimizzare l’impatto occorre prestare particolare attenzione a tutte le tecniche di costruzione, in particolare ai cavalcavia e agli elementi di protezione dal rumore”.

Si propone pertanto l’acquisizione degli elaborati progettuali del Lotto 2 – Attraversamento di Vicenza e la verifica di compatibilità tramite Heritage Impact Assessment (HIA)/Valutazione dell’impatto sul bene.
Per quanto riguarda la Raccomandazione 7 elaborata dall’ICOMOS per conto di WHC/UNESCO, l’invito a “non interrompere la continuità del paesaggio e a minimizzarne l’impatto prestando “speciale attenzione a tutte le costruzioni ingegneristiche, in particolare ai cavalcavia e agli elementi di isolamento acustico” non è stata rispettata.
Le barriere antirumore previste dal progetto, che sono molto alte ed invasive (fino a 7,50 mt) rispetto alla percezione dei contesti storico-monumentali e paesaggistici della città (anche se trasparenti e cromaticamente adattate al contesto), causeranno un grave impatto percettivo e fisico e una rottura con il paesaggio e il contesto storico-monumentale della città di Vicenza, alterandone irrimediabilmente le prospettive ed i coni visuali nonché la percezione del contesto del sito UNESCO sia dalla città storica verso il Monte Berico e da Monte Berico verso la città storica.
Come abbiamo appena spiegato la Città di Vicenza sarà divisa in due dalle barriere alte 7,50 mt lungo tutto il percorso ferroviario.
La relazione di RFI “Verifica del rispetto delle prescrizioni della Delibera CIPE n. 64/2020 – Adeguamento al provvedimento 2.5.5: adeguamento alle raccomandazioni n. 7 e 8 del il rapporto WHC/ICOMOS del 2017 e la HIA del 2017” omette di affermare che esiste un vincolo paesaggistico del 1955 sull’area di Campo Marzo interessata dai lavori di trasformazione e disattende la prescrizione n. 63 del Progetto Preliminare prevedendo, nella progettazione architettonica della stazione e degli spazi esterni di pertinenza, comprese le fermate del Trasporto Pubblico Locale (TPL), interventi incoerenti e non in armonia con entrambi i valori tutelati dall’UNESCO e con la tutela posta dal vincolo paesaggistico sull’area di Campo Marzo (ad esempio per la predisposizione di rialzi per banchine, pensiline e impianti elettrici, strutture di tariffazione per la linea TPL, nonché per il tracciato della stessa).
Per quanto riguarda la stazione di Vicenza, il Comune di Vicenza ha recentemente presentato un progetto per il ‘restyling’ dell’edificio. Ci chiediamo se il progetto, in questa forma e per questo scopo (“uso temporaneo”), è stato opportunamente presentato al WHC.
Notizie di questa presentazione possono essere trovate su:
https://www.vipiu.it/leggi/in-stazione-spazi-per-le-associazioni-deposito-biciclette-e-sale- attesa-attrezzate-orologio-esterno/
https://www.ilgiornaledivicenza.it/territorio-vicentino/vicenza/negozi-bicipark-e-ufficio-bus- ecco-il-piano-da-30-milioni-per-la-nuova-stazione-fs-1.10652535 https://www.webuildgroup.com/it/media/note-stampa/webuild-firmato-il-contratto- lattraversamento-di-vicenza-parte-del-progetto-alta/
La stessa Relazione di RFI, rispetto alla prescrizione del progetto preliminare “N. 43- Accertamento dell’interesse culturale” per gli immobili soggetti alle disposizioni del D.Lgs. n N. 42/2004 in quanto patrimonio culturale, non include nell’elenco degli edifici vincolati la storica galleria ferroviaria della linea Milano-Venezia adiacente al centro storico di Vicenza nei pressi della stazione ferroviaria, il cavalcavia della linea Milano-Venezia e il muro di sostegno della linea Milano- Venezia dichiarata di interesse culturale, e quindi soggetta a tutela storico-culturale vincolo, ai sensi degli artt. 10 e 12 del D.Lgs. 42/2004 con ordinanza del Presidente della Commissione Regionale Veneto Beni Culturali del Ministero dei Beni Culturali del 27 luglio 2022.

Si segnala che, per quanto riguarda la cosiddetta “Linea Alta Velocità/Alta Capacità: Lotto 3 – Vicenza-Padova”, riguardante la prosecuzione verso est del tracciato di attraversamento Verona- Alta Velocità/Alta Capacità- Padova (dalla Città di Vicenza verso Padova), nel mese di febbraio 2023 l’Amministrazione Comunale ha promosso un percorso di informazione e di ascolto rivolto alla cittadinanza, per illustrare le alternative progettuali proposte dal General Contractor (Iricav Due) e per raccogliere le istanze della comunità locale (https://vicenzaestacav.it/partecipa/). Ad oggi l’iter autorizzativo del 3° lotto funzionale della linea ferroviaria AV/AC Verona – Padova non è stato ancora avviato. Il general contractor (Iricav Due) sta sviluppando ulteriori indagini sulle alternative progettuali per l’opera, di cui il Comune di Vicenza dice che manterrà aggiornato il WHC.

Riteniamo inoltre utile informare il WHC di fatti che potrebbero non essere conosciuti:
1) Richiesta di indire un “dibattito pubblico”:
i consiglieri comunali, accogliendo le istanze della cittadinanza, avevano avanzato la richiesta indire un “dibattito pubblico” sul 3° lotto della linea AV/AC. La procedura del “dibattito pubblico” è prevista dalla legge (DPCM 76/2018, art. 3, che prevede il diritto di richiedere un dibattito pubblico) ed è finalizzato a garantire maggiore trasparenza sia nelle procedure e nel coinvolgimento degli stakeholder (D.Lgs. 50/2016, art. 22). Nonostante ciò, la richiesta, presentata al Consiglio Comunale il 24 febbraio 2022, è stata respinta (vedi il nostro ALL 3/Rec7.1);
2) Ipotesi progettuali per il 3° lotto della linea AV/AC: ITALFER (società che per conto di RFI cura la progettazione preliminare del tracciato) ha presentato 3 alternative progettuali per la prosecuzione del percorso in direzione est (Padova):
LA SOLUZIONE 1 prevede la realizzazione della nuova linea AV/AC a raso, in affiancamento alla esistente LS;
LA SOLUZIONE 2 (Tunnel Corto), prevede l’interramento sia della linea AV/AC che della LS in un tunnel artificiale galleria fino all’asse Camisano;
LA SOLUZIONE 3 (tunnel lungo) prevede l’interramento di entrambe le linee ferroviarie in un tunnel artificiale fino al Bivio Camisano e oltre.
Nessuna delle tre ipotesi tiene conto della prescrizione decisa dal Consiglio Comunale il 14 dicembre 2017 (PGN 172034) dove con prescrizione n. 49 (cfr nostro ALL 3/Rec7.2) è stato richiesto che – al fine di ridurre al minimo gli impatti e le interferenze sul tessuto urbano dell’area orientale di Vicenza – di utilizzare tutte le tecnologie disponibili al fine di aumentare la capacità della linea ferroviaria esistente senza raddoppiare la linea. La proposta non prevede il raddoppio della linea ferroviaria nella parte urbanizzata della città.
Il WHC è invitato a chiedere informazioni sulla prescrizione e sulla sua applicazione.


Raccomandazione 8 (Collegamento linea ferroviaria AC Milano-Venezia)

Rispetto alla Raccomandazione 8 elaborata da ICOMOS per conto di WHC/UNESCO, anche la nuova soluzione progettuale del “cavalcaferrovia Maganza” non riduce l’impatto visivo dell’opera rispetto ai coni visivi di Monte Berico e dell’adiacente complesso monumentale di San Felice, situato all’interno della Buffer Zone del Patrimonio dell’Umanità.
La raccomandazione 8, che invitava allo sviluppo di soluzioni alternative per evitare la costruzione del “cavalcaferrovia Maganza” e a “presentare progetti al Centro del Patrimonio Mondiale per la consulenza”, è stata quindi ignorata.

Aggiungiamo che è stato redatto un progetto da parte di ingegneri della città di Vicenza che mostra che è possibile collegare via Maganza con la stazione ferroviaria tramite un tunnel artificiale di 130 metri. L’affermazione contraria di IRICAV2 è priva di adeguati elementi tecnici. Oggi l’ingegneria civile è in possesso di tecnologie e attrezzature in grado di superare tutte le difficoltà del settore di idraulica e idrogeologia, come dimostra il progetto “Cityringen” realizzato a Copenaghen e, per di più, con tecnologie e competenze italiane. Secondo gli stessi tecnici l’attraversamento di Vicenza potrebbe essere realizzato anche in galleria, preservando l’attuale stazione ed eliminando ogni elemento di impatto sulla città.

Si segnala, infine, che l’ordinanza di approvazione del progetto definitivo emessa dal Commissario Straordinario del Governo italiano, oltre a non rispettare le prescrizioni 43 e 63 di cui sopra, non ha ancora ricevuto i pareri e le prescrizioni del Ministero dei Beni Culturali e della Soprintendenza competente per quanto riguarda il progetto di attraversamento della linea del Trasporto Pubblico Locale (TPL), con riferimento a quanto previsto dalla prescrizione 44 della Delibera CIPE n. 64/2020 di approvazione del progetto preliminare, in cui si dispone che “(…) i disegni (contenenti piante e sezioni in scala più dettagliate…) riguardanti il percorso, le opere complementari e la linea del TPL nelle vicinanze dei Beni Culturali devono essere ulteriormente approfondite e sottoposte alle valutazioni MIC MiBACT”.
Il 13 ottobre 2023 Italia Nostra ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio contro il progetto definitivo della linea ferroviaria denominata 2° Lotto – Attraversamento di Vicenza approvato con ordinanza n. 15 del Commissario Straordinario del Governo italiano perché viola la normativa italiana rispetto al D.Lgs. n. 163/2006 (cd “Codice Appalti”), e la normativa italiana ed europea che impone l’applicazione del principio di “non causare danni significativi”) (“DSNH”) all’ambiente per tutti i lavori pubblici finanziati nell’ambito dei Piani Nazionali di Risanamento e Resilienza (“PNRR”) e per opere finanziate dal Fondo Integrativo al PNRR (D.L. n. 152/2021 convertito dal Legge 233/2021; Decreto Legge 59/2021 convertito con modificazioni dalla Legge 101/2021; Unione Europea Regolamenti 2020/852 e 2021/241 del Parlamento Europeo e del Consiglio).

L’apertura e messa in esercizio dei cantieri per la realizzazione della linea “Vicenza” AV/AC “Vicenza”, della durata prevista di 9/10 anni, determinerà infatti concentrazioni elevatissime di inquinanti, tra cui PM 2,5 e PM 10, e, in particolare, la CO2 nell’atmosfera del Città di Vicenza, che già attualmente risulta interessata da livelli molto elevati (da 50 a 100 microgrammi per più di 50 giorni consecutivi di PM10 e PM2,5), sottoponendo pericolosamente al degrado il patrimonio artistico della città. Inoltre, aumenterà il grave inquinamento delle acque sotterranee da PFAS (vedi il nostro ALL3/Rec PFAS_TAV), che è già presente nel Zona ovest di Vicenza attraversata dalla nuova linea AV/AC, e dell’atmosfera della città, dall’utilizzo dell’acqua (mediante nebulizzazione) per abbattere le polveri derivanti dall’abbattimento del 100 edifici in città.

Raccomandazione 9 (Tangenziale di Vicenza “Tangenziali”)

Condividiamo la richiesta avanzata da ICOMOS.
A ciò aggiungiamo le seguenti ulteriori considerazioni.
Come risulta dalla “Planimetria dei tratti funzionali della Tangenziale 1 di Vicenza” allegata al Protocollo d’intesa firmato il 28.08.2013

(https://www.comune.vicenza.it/albo3/altri.php/96315) questo piano dà priorità alla progettazione e costruzione:
– della sez. n. 1 dalla Caserma “Ederle”, “Villaggio della Pace” (Tangenziale sud esistente) alla Caserma “Del Din”;
– della sez. n. 2 dalla Caserma “Ederle” al casello autostradale di Vicenza Nord.
Per quanto riguarda la “Tangenziale Ovest: 1° Tratto” (vedi nostro ALL3/Rec9.1) (sezione di circa 5,3 km che non comprende il collegamento alla caserma statunitense Del Din) già realizzata segnaliamo:
– che il paesaggio è stato totalmente snaturato da una pluralità di interventi (cavalcavia, asfalto, barriere antirumore in acciaio Corten, ecc.) creando una schermatura visiva che impedisce, a chi percorre il tracciato e le piste ciclabili adiacenti, di godere della campagna e dei colli limitrofi come invece possibile prima della realizzazione dell’opera;
– che i residenti nell’area registrano un peggioramento delle condizioni acustiche della zona con impatti sull’habitat della fauna e degli insediamenti umani locali;
– che i residenti della zona registrano un peggioramento dell’inquinamento atmosferico a causa dell’utilizzo dell’infrastruttura, percorribile ad una velocità massima di 90 km/h e della ridotta mitigazione vegetale dovuta anche all’inserimento di piante a foglia caduca, dunque prive di fogliame durante le stagioni autunnali ed invernali;
– che lunghi tratti della nuova strada non rispettano quanto prescritto dalla valutazione di impatto ambientale (5.1) che afferma che “dovrà essere prevista la realizzazione di fasce a verde larghe almeno 5 metri per l’attraversamento di terreni agricoli”;
– che si registra lo spreco di terreni agricoli di pregio (l’area occupata dalle strade di servizio è anche più larga dell’infrastruttura stradale, che misura 10,5 m.);
– che ci sono rifiuti e inquinamento del terreno rurale in prossimità della infrastruttura dovuto all’accumulo di materiali di riporto (pietre, cemento, mattoni, ecc.) anche ben visibile ad occhio nudo. Sono stati sprecati circa 400.000 mq di terreno rurale di alta qualità (dati fornite dall’Autostrada Brescia-Verona-Vicenza Spa sugli espropri per la costruzione della tangenziale);
– che è stato interrotto il reticolo dei canali di raccolta delle acque campi, peggiorandone la funzione di drenaggio e quindi la qualità idrogeologica dei terreni;
– che c’è stata inosservanza della prescrizione (ARPAV) che prevedeva il controllo della presenza di PFAS ante operam (re WHC CLT/HWC/EUR/19/11797 del 10.05.2019).
Relativamente al collegamento “Tangenziale 1° stralcio – Completamento” con l’U.S. Del Din Caserma di circa km 1,6.
Condividiamo le richieste e le considerazioni fatte da ICOMOS.
Tenendo presente che all’ICOMOS “non vengono fornite informazioni sul collegamento con la Del Din Caserma”, si precisa che:
– Prima della revisione tecnica dell’ICOMOS dell’ottobre 2021, e precisamente il 13.01.2021, ANAS ha avviato la procedura VIA del “Completamento della Tangenziale di Vicenza 1° Tronco” seguito da ulteriori note il 08.02.2021 e il 10.03.21; il 28.03.2021 il Ministero per Transizione Ecologica (MITE) ha pubblicato la VIA di 281 elaborati del progetto definitivo; ANAS in data 26.04.2021 ha trasmesso ulteriore documentazione integrativa ad altri dieci

Amministrazioni, successivamente pubblicata sul sito del MITE https://va.mite.gov.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/7723/11201?pagina=27
– prima della revisione tecnica dell’ICOMOS nell’ottobre 2021, il 04.06.2021 il Comune di Vicenza ha inviato al MITE le proprie osservazioni sul progetto, nelle quali ha omesso di richiedere il rispetto della raccomandazione n. 9 e ha presentato una richiesta HIA al MITE, richiesta non ancora trasmessa al WHC/ICOMOS
https://va.mite.gov.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/7723/11201?pagina=27
Il Comune di Vicenza non ha ancora attuato i propri piani urbanistici (PAT e PI) alla Raccomandazione n. 9 del 2017 e il 28/09/2021 e ha respinto la richiesta avanzata dai cittadini di rendere pubbliche le sue osservazioni al progetto sulle pagine del sito del Comune di Vicenza precisa affermando che questa azione non era dovuta “in quanto non esiste alcun obbligo di legge”;
– il Comune di Caldogno, nel cui territorio ricade una porzione del sito WHC ed una sezione di tale infrastruttura, non ha presentato al MITE alcun commento sulla VIA;
– lo Stato parte dovrebbe assicurare a WHC/ICOMOS che non ha già provveduto né intende finanziare la realizzazione della “Tangenziale 1° stralcio – Completamento” (collegamento alla Caserma statunitense Del Din di circa 1,6 km).
Per quanto riguarda la “Tangenziale est di Vicenza – stralcio 2”, concordiamo con le richieste e considerazioni fatte da ICOMOS e sostenere l’invito di ICOMOS allo Stato Parte a “fermare ogni ulteriore sviluppo della decisione prima della presentazione di tutta la documentazione al WHC”.
Segnaliamo che l’ingresso principale della Caserma Ederle è in Via Aldo Moro e che, attraverso l’eventuale realizzazione di questa sezione, essa verrebbe collegata all’uscita autostradale Vicenza Nord.
Lo Stato Parte dovrebbe garantire a WHC/ICOMOS di non aver ancora finanziato la costruzione del secondo tratto della tangenziale.
Alcuni articoli della stampa locale parlano di soluzioni per risolvere le criticità della tangenziale est (GdV, Tangenziale est: tutto da rifare l’A4 ritira il progetto, https://www.ilgiornaledivicenza.it/territorio-vicentino/vicenza/tangenziale-est-tutto-da- rifare-l-a4-ritira-il-progetto-1.10657412, Tangenziale est: Comune in stampa sulla metropolitana, 25/03/2024).
Rispetto al progetto per il “Prolungamento della Via Aldo Moro dall’incrocio con la Strada comunale Bertesina alla S.S. Postumia nel Comune di Vicenza”, l’associazione Italia Nostra ha formulato osservazioni sulle previsioni avanzate dalla Provincia di Vicenza, che riportiamo di seguito. Si allega il testo delle osservazioni (vedi ns ALL3/Rec9.2).

Raccomandazione 10 (Tangenziale di Vicenza “Tangenziali”)
In merito alla “Tangenziale nord di Vicenza stralci n. 3 e stralcio n. 4″
Le richieste e le considerazioni avanzate da ICOMOS sono condivise.
Siamo preoccupati per “l’intenzione dell’Amministrazione vicentina di avviare uno studio di percorsi 3 e 4 (percorso nord) e del tratto di collegamento alla Caserma Del Din”

perché sono “strategici per risolvere i problemi della viabilità” (nota inviata a MIBACT – Ufficio Unesco PGN 0119760/2019 del 29.07.2019).
Questa intenzione non è mai stata resa pubblica ma appresa attraverso il recente accesso ai documenti.
Lo Stato parte dovrebbe assicurare a WHC/ICOMOS che non intende né finanziare né realizzare sezioni n. 3 e 4 delle tangenziali.
Il Comune di Vicenza dovrebbe assicurare a WHC/ICOMOS che gli strumenti di pianificazione territoriale non prevedono la realizzazione dei tratti n. 3 e 4 della tangenziale.
Nuovo collegamento tra la Tangenziale Sud e la zona industriale di Arcugnano
Con la presente sottoponiamo all’attenzione del WHC/ICOMOS la “Fattibilità tecnico- economica Progetto” ed il “Progetto Definitivo” per la realizzazione del nuovo collegamento stradale tra la tangenziale sud di Vicenza (Viale Annecy) e la viabilità ordinaria dei comuni di Arcugnano e Altavilla. Il progetto principale riguarda la realizzazione del collegamento tra il casello autostradale di Vicenza Ovest e la zona industriale di Sant’Agostino. Chiediamo se tale progetto è stato trasmesso al WHC ai sensi del paragrafo 172 dell’Operativo Linee guida. (per raccogliere maggiori informazioni vedere:
https://www.provincia.vicenza.it/doc-via/2022/AUT._BR_VR_VI_PD_S.P.A._-
_Costruzione_strada_-_ALTAVILLA_VIC._ARCUGNANO_VICENZA/Elab._aggiornati/Progetto- SIA/16_GHS_SICUREZZA/GHS-S0_ZZ-ZZ00_Z-TR-ZS-0001.pdf
https://www.provincia.vicenza.it/doc-via/2022/AUT._BR_VR_VI_PD_S.P.A._-
_Costruzione_strada_
https://www.net-e.it/it/portfolio/drenare-il-traffico-dalle-aree-residenziali/)

Nuovo viadotto nella zona del Ponte Debba
Inoltre, in zona Debba, alle porte di Vicenza, in una delle zone più significative dal punto di vista paesaggistico-ambientale (per la presenza di beni culturali, archeologici ed emergenze fluviali), e nelle vicinanze della base militare Site Pluto (comune di Longare) collegata alla base di Fontega (Comune di Arcugnano), si profila un progetto di un viadotto lungo 500 mt e alto 7 mt che attraverserà il fiume Bacchiglione in una zona golenale soggetto a numerosi vincoli, tra cui il centro storico di S. Pietro Intrigogna e la vicina Villa Rubini (villa inserita nell’elenco delle ville venete censite dalla Regione) (vedi ns ALL3/Rec10.1).
Il viadotto sarebbe “necessario” per motivi di viabilità sulla Riviera Berica ma a seguito dell’apertura dell’autostrada A31 Sud (2012), la situazione è oggi completamente cambiata. Lo stesso studio sul traffico promosso dal Comune di Vicenza ed effettuato nell’ottobre 2020 ha rilevato traffico “modesto” sull’attuale ponte storico, ritenuto inadeguato (Comune di Vicenza, Piano Urbano Mobilità, inserito nel Progetto di Fattibilità Tecnico Economica della “S.P. 247 Riviera Berica, Nuovo Ponte sul Bacchiglione”). Gli stessi risultati sono stati riconfermati dalla nuova indagine sul traffico effettuata nel febbraio 2024 dalla società “Logit Engeneering” per conto dell’associazione Civiltà del Verde (vedi il nostro ALL3/Rec10.2).
Anche questo progetto, di cui si allegano le simulazioni prodotte dalle associazioni (vedi ns ALL3/Rec10.3), non risulta sia stato comunicato al WHC, né che una HIA sia stata effettuata. Chiediamo quindi al WHC di acquisire informazioni in merito.
Una descrizione del ponte e della sua genesi si trova nella pubblicazione Quaderni Vicentini N. 2/2023: “Viadotto Debba: ennesimo servizio alla struttura militare americana di Vicenza” (vedi nostro ALL3/Rec10.4).

Invitiamo il Centro WH a raccogliere informazioni più precise sul viadotto (utilità, caratteristiche costruttive, impatto sull’eccezionalità del sito) per sapere se fa parte, come sembra, del sistema di infrastrutture utilizzate anche per scopi militari come evidenziato nella mappa a pagina 3 della Revisione tecnica ICOMOS (dicembre 2023) – Rif.: CLT/WHC/EUR/24/14670.
Proposta di realizzazione della quarta corsia dell’Autostrada A4 Brescia-Padova.
Una proposta per realizzare la quarta corsia autostradale denominata ESA4 (https://esa4.virtual-engage.com) è recentemente emersa dalla società concessionaria dell’autostrada A4 Brescia-Padova della A31 Valdastico, A4 Holding. Negli ultimi mesi A4 Holding ha organizzato incontri con diversi stakeholders (in particolare con le associazioni di categoria e le amministrazioni locali) per predisporre le basi per questo progetto, che era già stato proposto a fine giugno 2023 al Ministero delle Infrastrutture sotto forma di documento di fattibilità delle alternative progettuali (DOCFAP – Nuovo Codice Contratti dlgs. 36/2023) come una proroga documentata dalla stampa.
(https://www.venetoeconomia.it/2023/06/a4-holding-lancia-il-progetto-di-quarta- corsiasullautostrada-brescia-padova/ e https://anceverona.it/wpcontent/uploads/2023/06/Rassegna-stampa-25-06-23.pdf riqualificazione ed evoluzione della A4.
La proposta, sottolineano gli esperti, rientra nelle strategie di investimento volte a mantenere il contratto in scadenza nel 2026 (vedi D. Ballotta su ‘Il Fatto Quotidiano’, 22 dicembre 2023
– https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/12/22/a4-via-al-progetto-di-quarta-corsia- sullabrescia-padova-con-la-concessione-in-scadenza-guarda-caso/7390412/).
Il potenziamento dell’autostrada, che interesserebbe 146 km di territorio che è già stato drammaticamente sacrificato alle infrastrutture (vedi gli effetti della costruzione dell’AC/AV Linea ferroviaria Brescia-Padova sulla stessa tratta) e inquinato da PFAS (vedi ns ALL3/RecPFAS_TAV), avrebbe un enorme impatto ambientale e paesaggistico, con conseguenze disastrose per Vicenza, ponendola, peraltro, in palese contrasto ed aperta concorrenza con la ferrovia, considerata strategica dai suoi sostenitori (Stato, Regione, Comune di Vicenza, categorie economiche).
Come sostiene il progettista dell’ESA4, attraversare il territorio vicentino presenta serie criticità sia nel territorio del comune di Altavilla Vicentina (per la presenza di colli di bottiglia fisici), e nel territorio del comune di Vicenza, ove presente “uno dei punti più delicati (…) dal punto di vista ingegneristico e ambientale”, quello delle “gallerie dei Berici, che non sono state progettate a quattro corsie”. Secondo il progettista, per superare questi ostacoli, “dovrà essere costruito un nuovo tunnel per razionalizzare gli altri due esistenti. Inoltre verranno allargate la corsia di emergenza e la corsia lenta”.
(https://www.cronacadiverona.com/serenissima-da-battaglia-presentato-il-progetto-che- vaal- ministero/, 23 giugno 2023). Su questo argomento vedi anche: https://www.arup.com/projects/italysa4-project-management-office.

Chiediamo a ICOMOS, nell’interesse di tutelare il Sito WH, di ottenere adeguate informazioni da parte del Comune di Vicenza su questo nuovo progetto infrastrutturale, ed anche di conoscere:
– quale giudizio ha espresso il Comune di Vicenza su questo progetto;
– quale contributo hanno dato le autorità comunali di Vicenza all’incontro organizzato da A4 Holding con gli stakeholder della provincia di Vicenza del 14/11/2023;

– se il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DOCFAP), in conformità alle disposizioni del paragrafo 172 delle Linee Guida Operative, è stato debitamente trasmesso al WHC/UNESCO ed è stato completato da HIA;
Raccomandazione 11 (Pianificazione urbana in prossimità di Villa Trissino)
Condividiamo le richieste avanzate da ICOMOS.
Si chiede che tale raccomandazione sia inserita nello strumento urbanistico e nella redazione del piano di gestione del sito.
Raccomandazione 12 (Pianificazione urbana in prossimità di Villa Trissino)
Condividiamo le richieste avanzate da ICOMOS.
Si chiede che tale raccomandazione sia inserita nello strumento urbanistico e nella redazione del piano di gestione del sito.

Raccomandazione 13 (Controlli di pianificazione per il contesto più ampio)
Nonostante gli strumenti urbanistici riconoscano l’esistenza del sito UNESCO, non attuano adeguatamente alcuna delle prescrizioni derivanti dalle Linee Guida Operative. Ciò significa che, ancora oggi, il Comune di Vicenza, che è responsabile per la gestione del Sito, non ha adottato misure adeguate a garantirne la totale tutela. Cittadini associazioni e comitati hanno più volte denunciato questa mancanza di corrispondenza, e spesso la contraddizione, tra intenzioni e atti concreti. La questione è stata portata anche all’attenzione di ICOMOS durante la sua missione consultiva nel 2017.

Per garantire una corretta ed efficace gestione e tutela del patrimonio, è richiesto che gli strumenti urbanistici introducano nei regolamenti attuativi l’obbligo di:
1) Rispetto di quanto previsto dal paragrafo 172 delle Linee Guida Operative;
2) Rispetto delle disposizioni della Convenzione WH, in modo che non si verifichino le condizioni per la iscrizione del bene nell’elenco del “Patrimonio dell’Umanità in pericolo” esposte nei paragrafi 177, 178 e 179 delle Linee Guida Operative;
3) L’inserimento dei progetti già di interesse per ICOMOS e di quelli riportati nella redazione del piano di gestione del sito;
4) L’introduzione di strumenti non occasionali di valutazione e controllo dell’impatto degli immobili e azioni di monitoraggio che dialoghino con la pianificazione comunale per garantire la effettiva tutela del patrimonio del patrimonio culturale alla scala territoriale e paesaggistica.
Nuovo Piano Centro Storico di Vicenza.
Nel novembre 2023 il Comune di Vicenza ha adottato una “Variante al Centro Storico Piano Coppa” in vigore dagli anni ’70 (il cosiddetto “Piano Coppa”, dal nome dell’urbanista), che ha finora salvaguardato i tratti urbanistici caratteristici del Centro Storico di Vicenza ed evitato interventi edilizi che avrebbero potuto alterarne gravemente le caratteristiche (per i documenti del piano vedi: https://www.vicenzaforumcenter.it/progetti?id=108222
Anche se la nuova normativa fornisce linee guida per l’esecuzione dei progetti, si ritiene tuttavia che la Variante conceda ai proponenti margini di discrezionalità troppo ampi. Si teme che questo strumento non sia efficace nel tutelare la proprietà WH come il precedente.

Per questo motivo si chiede a WHC/ICOMOS se abbia avuto l’opportunità di esaminare i documenti relativi al nuovo Piano Centro Storico di Vicenza, se le differenze tra il piano precedente e quello attuale sono chiare, e quale opinione ha espresso sulla questione.

Raccomandazione 14 (Ville)

È evidente la necessità di estendere un’ampia zona cuscinetto intorno ad ogni villa.
Per raggiungere questo obiettivo è necessario superare ogni resistenza che possa sorgere. A tal fine, crediamo che sia necessaria una presa di coscienza collettiva che derivi da un maggiore coinvolgimento della cittadinanza, che purtroppo è del tutto assente nel caso del Sito di Vicenza. Questa esclusione è dannosa sotto numerosi punti di vista perché:
1) consente al Comune di Vicenza di adottare politiche urbanistiche senza dover informare adeguatamente i cittadini;
2) non coinvolge i cittadini nella gestione del sito e delle problematiche ad esso collegato. Chiediamo quindi alla WHC di insistere affinché la funzione educativa del riconoscimento sia valorizzata e perseguita attraverso la realizzazione, da parte di tutti i soggetti coinvolti, di adeguati momenti informativi e formativi.
Nuova costruzione sul lato sud di Villa La Rotonda.
Il WHC è invitato a verificare se l’intervento edilizio effettuato in Vicenza, Via Cristoffori 6 (vedi nostro ALL3/Rec. 14.1):
a) è compatibile con la tutela del valore universale del bene, e se sì, come e dove potrebbe essere effettuata tale valutazione;
b) è stata tempestivamente segnalata al WHC in conformità al paragrafo 172 delle Linee Guida Operative;
c) se sia stata predisposta una HIA anche per evitare possibili interferenze con il cono di visuale della Villa.
Nuova realizzazione di un fabbricato per autolavaggio e di un fabbricato ad uso immobiliare (3 unità) in Via Riviera Berica.
L’area, situata ai piedi della collina di Monte Berico e nel cono visivo della Villa Valmarana ai Nani, originariamente era occupata da un asilo nido, poi dismesso. L’area era quindi destinata ad uso rurale. La stessa area è oggi sottoposta a vincolo paesaggistico risultante dalla procedura di riconoscimento dell’“Area del Monte Berico e della Riviera Berica settentrionale” (2020) come area di eccezionale valore paesaggistico, e per questo motivo dovrebbero e devono essere tutelati. Al contrario, il Comune di Vicenza e la Soprintendenza hanno autorizzato la costruzione di questi due fabbricati senza tener conto sia delle raccomandazioni ICOMOS o del vincolo di tutela del Monte Berico, redatto per conto del Ministero dei Beni Culturali dalla Soprintendenza stessa.
Si chiede quindi che il WHC indaghi la questione in tutti i suoi aspetti e valuti il potenziale danno all’OUV (vedi i nostri ALL3/Rec14.2 e ALL3/Rec14.2.1 e https://www.immobiliare.it/nuove-costruzioni/vicenza/campedello-rivieraberica/? mapCenter=45.521263%2C11.573324&zoom=14#geohash-u205ncx )

Nuovi edifici residenziali a Monte Berico
Allo stesso modo, per quanto riguarda la trasformazione puntuale e continua della collina di Monte Berico, desideriamo richiamare l’attenzione sul pesante intervento edilizio che ha interessato un immobile in Viale Massimo D’Azeglio, oltre a quello in Via Francesco Petrarca. Si allega documentazione fotografica e amministrativa (vedi nostro All3/Rec14.3).


Raccomandazione 15 (Valutazione dell’impatto sul patrimonio)

Per garantire la corretta gestione e tutela del patrimonio, chiediamo che gli strumenti di pianificazione urbana (PAT e PI) e tutti i progetti che interessano il territorio protetto (vedi, ad es., Ferrovie AV/AC, ESA4, ecc.) introducano norme che rendano obbligatoria la HIA ogni volta che vengono proposti progetti potenzialmente impattanti sul sito patrimonio dell’Umanità. Il Comune di Vicenza, in qualità di gestore del sito, dovrà assumersi la responsabilità di verificare questi obblighi con i Comuni in cui insistono i beni appartenenti al patrimonio UNESCO.
Zone cuscinetto (Buffer Zones)
Con l’occasione si chiede di verificare la compatibilità delle trasformazioni che hanno interessato, e interesseranno le zone cuscinetto del sito patrimonio dell’Umanità. Ad ovest, la zona di San Felice con la costruzione, a ridosso del complesso della Basilica dei SS. Felice e Fortunato e il primo Ospedale Psichiatrico, che ha un bellissimo parco e i cui edifici sono in gran parte vincolati, di un edificio per la grande distribuzione alimentare, un parcheggio e una rotatoria lungo il vecchio accesso strada per la città. Ad est, lungo Viale Margherita (l’asse che inquadra la scalinata del Monte Berico) del complesso degli edifici universitari e delle aree limitrofe che potrebbero essere trasformate, anche pesantemente (vedi il nostro ALL3/Rec15.1)
Raccomandazione 16 (Notifica al Centro del Patrimonio Mondiale)
A conferma dell’utilità della richiesta formulata nelle precedenti Raccomandazioni 13 e 15, segnaliamo che ICOMOS lamenta di essere obbligata a richiamare l’obbligo di notifica al WHC di progetti che potrebbero influenzare il Valore Universale del Bene.
Per quanto riguarda il progetto Caldogno “Green City” e le ricadute sulla Villa Caldogno siamo d’accordo con quanto riportato dall’ICOMOS.
Progetto di progettazione delle serre del Parco Querini
Per quanto riguarda il progetto che coinvolge le antiche serre del Parco Querini, va segnalato che:
1) il ricorso amministrativo al Presidente della Repubblica (Consiglio di Stato) da parte dell’associazione Civiltà del Verde e Italia Nostra è ancora pendente (non concluso);
2) la denuncia penale presentata dall’associazione Civiltà del Verde alla Procura di Vicenza è ancora pendente (non è stata conclusa).
Condividiamo pienamente quanto riportato da ICOMOS:
“Alla luce dell’esame della documentazione fornita dallo Stato Parte, ICOMOS ritiene che si dovrebbe chiedere urgentemente allo Stato parte di garantire che non vengano effettuati ulteriori lavori e non dovrebbero essere previste ulteriori costruzioni all’interno del parco. Ciò

significa che la stesura del progetto definitivo ed esecutivo che prevede la realizzazione di due nuovi volumi dovrebbe essere cessato.” (ICOMOS Technical Review, dicembre 2023, pagina 15)
Segnaliamo che dei due nuovi volumi (come dimostrano le foto allegate in ALL3/16.1a) sono già state realizzate: fondazioni; utilities sotterranee; percorsi con strutture a pergolato; blocco servizi igienici e locale tecnico. Non è quindi corretto affermare, come sostiene il Comune di Vicenza, che il cosiddetto “punto ristoro” (caffetteria/ristorante) non è stato ancora costruito. Inoltre, secondo il sindaco di Vicenza, nella sua nota del 15/12/2023, PGN 210892, sembra esserci un’intenzione di proseguire il progetto senza rispettare le raccomandazioni dell’ICOMOS. Riteniamo che ciò sia molto grave perché aggraverà i danni arrecati al parco banalizzandone le sue caratteristiche monumentali e valore paesaggistico.
Si richiede che venga posta una restrizione alla capacità di edificazione del parco a scopo di protezione paesaggistica.
Recinto delle mura medievali che delimitano ad est il Parco Querini
Cogliamo l’occasione per chiedere a WHC e ICOMOS di verificare la compatibilità con la tutela della proprietà WH oggetto di un intervento che ha portato alla privatizzazione di un’area pubblica (comunale), nel rispetto dell’antica cinta muraria che, ad est, delimita il perimetro del parco (vedi nostro ALL/16.1b)
Su un bene pubblico, ai privati è stato consentito di recintare l’area, erigendo impropriamente due colonne (di cemento) per la realizzazione di un cancello con apertura automatizzata così da impedire l’accesso alle mura.
Ciò non solo non è conforme alle norme del piano regolatore in merito alla protezione delle mura storiche, ma contraddice anche l’interesse alla conservazione del patrimonio storico e della proprietà del WH per le generazioni future.

Giardino del Teatro Olimpico
Per quanto riguarda il giardino del Teatro Olimpico condividiamo pienamente quanto affermato da ICOMOS.
Aggiungiamo che il sito, prezioso ed unico (data anche la presenza di resti di opere scultoree), richiede un’attenzione progettuale estremamente attenta che solo può scaturire da un concorso internazionale di architettura che offre la possibilità di scegliere il miglior progetto per un sito di tale importanza. Chiediamo che la WHC/UNESCO sostenga questa proposta garantendo che nella commissione di valutazione del progetto sarà presente anche un rappresentante del WHC.
Chiediamo inoltre se nel frattempo sia stata predisposta una HIA.
Riteniamo doveroso che il progetto venga presentato alla città (questo non è stato fatto fino ad oggi) affinché la città possa vederlo e sentirlo suo.

Raccomandazione 17 (Comitato Direttivo e Piano di Gestione)
Condividiamo quanto espresso da ICOMS. Oltre a ciò chiediamo:
– che la documentazione prodotta per la gestione UNESCO sia pubblicata tempestivamente sul sito web del Comune di Vicenza (Gestore del Sito);
– che i lavori svolti dal comitato direttivo siano svolti pubblicamente, aprendo gli incontri anche alle associazioni e ai cittadini interessati;

– che il Responsabile del Sito si impegni a promuovere attività didattiche e formative, anche in collaborazione con le università locali, rivolte alle giovani generazioni, e non solo, affinché la risorsa possa considerarsi parte integrante di un’offerta sempre più qualificata in un progetto di ampio respiro, per aumentare la consapevolezza dell’impegno per la corretta gestione del bene;
– che il Piano di Gestione aggiornato preveda la massima attenzione alla gestione dei rischi che potrebbero derivare dal trasporto di merci pericolose da e per le basi militari che potrebbero danneggiare il Valore Universale del Bene l’OUV del Sito (e/o le persone) (a questo proposito si vedano le nostre considerazioni nella Raccomandazione 1, p. 4).

Raccomandazione 18 (Ruolo del Responsabile)
Si concorda con quanto espresso dall’ICOMOS.
Si aggiunge una considerazione. In questi anni di attività il Gestore ha dimostrato ben poca attenzione e sensibilità per il sito, salvo dove obbligato. L’attenzione prestata dal Gestore è solo in termini di turismo. Il 3° Rapporto Periodico 2023 ne è la prova e va letto con la dovuta attenzione.

Raccomandazione 19 (MiBACT – attualmente Ministero della Cultura, MiC)
Si concorda con quanto espresso dall’ICOMOS.
Si aggiunge una considerazione. A nostro avviso il Ministero della Cultura (MIC) ha fatto ben poco in questi anni per prevenire il danno che è stato fatto e che mette seriamente in pericolo la OUV del Bene. Gli uffici del MIC non sembrano comunicare tra loro. Il lavoro della Soprintendenza, nonostante quanto detto, non ha garantito la tutela della proprietà, anzi nella maggior parte dei casi ha avallato progetti che poi sono stati oggetto di denunce (vedi Borgo Berga, Parco Querini ed altri) sia in modo esplicito che con il così detto metodo del ‘silenzio-assenso’. Riteniamo che il Ministero debba rivedere il proprio ruolo nella gestione del sito per garantire la necessaria tutela del bene, da cui dipende la sua trasmissione alle generazioni future.

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